Zaia: “Il mio auspicio è che questa edizione di Motor Bike Expo segni un punto di ripartenza”
“Lo voglio ricordare: sono figlio di un meccanico che ha condiviso con il papà Bepo anche le difficoltà di quel lavoro. Ricordo, ad esempio, che quando era tempo di revisioni, io e lui stavamo anche ore e ore in fila, di notte, al gelo in inverno e al caldo torrido in estate, per attendere il via libera dell’ingegnere.
Fare il meccanico è un po’ come fare il chirurgo: mio padre era il chirurgo delle auto e delle moto. Smontava e rimontava tutto ciò che avesse un motore e andasse a due o quattro ruote, sistemava – ingrassandolo e lavorando con precisione e passione – ogni ingranaggio che le componeva e, alla fine, le rimetteva in piedi, pronte per ripartire. Nella autofficina, stando a fianco di mio padre, ho sviluppato la passione per i motori. Ricordo l’attesa nel sentirli ruggire di nuovo. Ricordo la soddisfazione quando questo accadeva e avevo pure io le mani sporche di grasso. Non è un caso, quindi, che io abbia deciso di partecipare all’inaugurazione di Motor Bike Expo di Veronafiere: per me, da un lato, è un tuffo nel passato che rimane vivo e continua ad ardere dentro di me, e dall’altro lato, mi consente di condividere l’impegno e lo sforzo di un settore che ha subito, come molti altri, le restrizioni della pandemia da Covid-19.
Oggi ci sono nuove sfide da affrontare: i costi dell’energia e la scarsità di materie prime stanno frenando il comparto meccanico della nostra regione, che ha qui anche un ricco indotto legato agli accessori e all’abbigliamento. Il mio auspicio è che questa edizione del Motor Bike Expo segni un punto di ripartenza, in linea con lo stile di vita che caratterizza gli appassionati di moto, fatto di coraggio, libertà e fiducia nel futuro”.