Brilla la scena Custom italiana a Motor Bike Expo
Le decine di presentazioni in anteprima hanno confermato la vivacità, la creatività e la caratura del Custom Made in Italy.
Carlo Colombo di Asso Special Bike, un veterano di MBE, ha lanciato una sfida singolare: la possibilità di acquistare in fiera le custom di una vita, presenti nel suo showroom di Erba, nel Comasco. Alle venti “vecchie signore” si aggiungono cinque nuove special.
Una presenza sempre attesa MBE è quella di Boccin Custom Cycles, che sfoggia cinque chopper nuovissimi. Particolarmente impegnativo sotto l’aspetto costruttivo è quella costruita per favorire il ritorno in moto di un caro amico con problemi di mobilità. Il Softail del 1988 ha subìto una radicale trasformazione, per adattare nel retrotreno due ruote gemellate e doppi freni a disco nascosti nella carrozzeria. Di grande effetto la verniciatura rosso Candy con finiture rosso oro.
Frankino, il titolare dell’officina torinese ChopWorks, è noto a molti per i suoi “chopperini” Frisco Style, come quello costruito sul V-twin Harley-Davidson Panhead del 1957. Spicca il serbatoio a nocciolina modificato e verniciato secondo in puro stile anni 60. Il chopper compatto e leggero monta una forcella Springer strettissima, sul quale spicca il fanale auto Pontiac.
Per questa edizione di MBE, Matteo Fustinoni di Hazard Motorcycles ha abbandonato la sua vocazione di preparatore Old School per dedicarsi alla “Chop Drag”. Partendo dal telaio di una moderna Harley, Hazard ha creato una custom prestazionale, grazie al potente bicilindrico a V Screamin’ Eagle 110, alimentato da un carburatore doppio corpo e rifinito con la migliore componentistica italiana.
Sono due le generazioni al lavoro nell’officina Nikobikes, fondata da Luigi “l’Olandese”, oggi affiancato dal figlio Niko. Insieme si dedicano alla customizzazione di vecchie Harley, con un occhio di riguardo al Japan Style. Il loro Sportster si ispira totalmente al manga giapponese “Hurricane Polimar”, da cui prende il nome.
Completamente diversa la modernissima LowRider con motore da 1.890 cc presentata dall’atelier laziale Vallese Garage. Al posto di acciaio e alluminio, solo fibre composite che donano leggerezza e grinta. Una curiosità: la carenatura in carbonio ospita un impianto Hi-Fi impermeabile della Boss Marine.
Infine, impossibile non notare la presenza dell’eccentrico preparatore norvegese Michael Henning, che ha ribattezzato la sua filosofia costruttiva “Gentleman Style”. Questo prevede una curiosa divisione domestica del lavoro: l’ideazione avviene in salotto, la lavorazione in cantina, le rifiniture nella cucina di casa. A Verona ha portato la “Eduard“, un cocktail shakerato con twin Triumph del 1956, telaio fatto in casa, forcella militare del 1942 e manubrio Ural.