CIV Imola 2024: Questo fine settimana è andato in scena il round finale
Qual è il vantaggio di correre a biglie ferme? Non avere nulla da perdere.
Piccola peste e grande campione
Per il round finale di Imola, ciascuno punta a portare a casa il più possibile. Il titolo è stato già assegnato durante il round precedente a Michele Pirro, che raggiunge quota 10 titoli nazionali.
Libero dall’incomodo di doversi giocare il campionato (e con una sella già pronta per il prossimo anno nel WorldSBK), Alessandro Delbianco può dare il massimo. Ma soprattutto, torna Lorenzo Zanetti, il Campione Italiano SBK in carica, che l’anno scorso vinse tra le polemiche dopo aver steso Michele Pirro alla Variante Bassa. Tanto è vero che dovrà scontare non uno, ma due long lap penalty. Simone Saltarelli tenterà di portare sul podio la sua rabbiosa Honda CBR e Samuele Cavalieri si giocherà il podio.
Non farla tanto lunga!
Come previsto, il campione in carica torna per vincere. E lo fa con grinta. La sua Ducati Panigale V4R entra in curva con grande velocità e riesce a contenere gli attacchi del verace Delbianco, la cui Yamaha R1 performa bene nel misto, ma perde visibilmente sul veloce. Alla fine, coinvolto dallo zelo e dall’atmosfera della cittadina romagnola, Lorenzo Zanetti vince senza scontare la penalità. Al che, la Direzione Gara gli commina una penalità di ben 6”. La vittoria andrà ad Alessandro Delbianco e sul podio salirà ancora il collaudatore MotoGP più veloce della storia, Michele Pirro.
Repetita iuvant
Benché molti dei piloti in pista li avessero a casa, non si sono preoccupati della loro apprensione. Una volta spento il semaforo di Gara 2, hanno dato vita a una battaglia sanguinolenta. Alla curva Villeneuve, intitolata al pilota di Formula 1 Jacques, Pirro tocca Delbianco. Vi si arriva in 4° marcia piena a oltre 200 km/h e si scalano 2 marce per impostare una S. Regola vuole che in curve simili si entri più piano, per avere più pista a disposizione in uscita ed essere più veloci. Ma facendo così sia Michele che Alessandro, la collisione è inevitabile. Ciascuno trova il rivale sulla propria traiettoria ideale. Ma la gara prosegue per entrambi. A vincere, sarà nuovamente Lorenzo Zanetti, stavolta libero dal peccato.
Briciole
Iniziamo con la cronaca degli altri. Da bravo comprimario, Samuele Cavalieri porta a casa un altro podio, in sella alla sua confidente ma superata Aprilia RSV4. Simone Saltarelli ottiene un doppio 5° posto su una Honda simile a quella di Luca Vitali, che per tutta la stagione ha lottato contro problemi tecnici di ogni tipo. Anche oggi si ritira. Urge cambio di rotta. E se non dentro la squadra, al di fuori di essa. 8° posto per Kevin Manfredi. La sua Suzuki GSX-R 1000 è anni luce inferiore alle concorrenti. Confidenziale in ingresso curva e magari scorrevole a massima piega, manca di decisione nei cambi di direzione e di trazione in uscita. A quel punto, quand’anche avesse un motore potente in alto, sarebbe vanificato da un’elettronica non all’altezza.
La signora che stende i panni
Poiché la pista di Imola sorge nell’omonima cittadina, quando si arriva alla discesa della curva Rivazza di Imola, si vedono molto vicini i balconi e le finestre delle case. Leggenda vuole che i piloti vedano, in quel punto, una fantomatica signora che stende i panni. Anch’essa, abitudine domenicale. Cosa racconterà quest’anno la signora? Di aver visto tanti ragazzi scaricare a terra cavalli di passione, travestiti da pericolo. Entrare ed uscire dalle curve della vita a testa alta. A volte bassa, ma solo per poterla infilare in un casco. E quando il fatidico giorno arriverà, torneranno vicini a quei cordoli, sulle colline del fiume Santerno. Quei panni saranno passati di moda, li stenderà qualcun altro, vedendo correre qualcun altro ancora. Cambiano i mezzi, gli interpreti e magari il colore delle colline. Ma mai la forma della passione.