Il CIV 2024 inizia con la doppietta di Michele Pirro
Cosa ci ha lasciato la Superbike dopo la prima tappa di Misano?
Misano apre il CIV Superbike 2024
Il tracciato di Misano non è molto veloce. Rispetto al maestoso Mugello, l’ingannevole Vallelunga e la tecnicissima Imola, sembra quasi una pista semplice. Non è affatto così. Chi non ha un mezzo a punto, può mettere insieme il giro buono, può riuscire nel sorpasso della vita, ma primeggiare è difficile. Ecco che i più temerari non ne hanno avuto grande giovamento. Attratto dalla fuga solitaria e dalla possibilità di ripetere la vittoria dello scorso luglio, Luca Bernardi è caduto violentemente in Gara 1 ed ha avuto problemi in Gara 2.
Esperienza per il futuro
Luca Vitali esce insoddisfatto. Una caduta in prova, un 7° posto in Gara 2, passando per una Gara 1 sottotono. Con la nuova Honda CBR1000RR-R Fireblade il feeling (ancora) non c’è. E con esso, i risultati. Luca è un pilota tecnico e preciso: in pista sta dando il massimo, così come il team. Nell’attesa di un’auspicata wildcard nel Mondiale…tengano duro entrambi!
Alessandro Delbianco aggredisce il T1 con la grinta e l’agilità che ricordiamo nei cambi di direzione. Faceva così anche con la BMW (meno con la Honda). La sua guida è spesso “impiccata” e sul gas non risparmia mai. Ma deve poi arrendersi ai fatti.
Suolo di Pirro
Michele Pirro è ancora il 9 volte Campione Italiano. Per intenderci, l’infortunio con il quale ha chiuso la stagione 2023 ad Imola è stato ormai superato. La sua guida è tornata efficace e sublime come ai tempi migliori. Sempre nei limiti e mai gratuito nei rischi. I campionati si vincono (anche) così.
Outisider Kevin Manfredi. Con una Suzuki notevolmente inferiore alle Ducati ed Aprilia, riesce a farsi rispettare. In prova esce l’1:36″ ed in gara la Top 10. Sa che al Mugello i distacchi saranno ben maggiori, quindi cerca di raccogliere quanto riesce in questa fase di campionato. Sappiamo che il CIV non è la sua priorità, neppure tra quelle della pista.
La passione può
Samuele Cavalieri è un pilota sempre veloce. La sua carriera ha subito qualche cambiamento dopo il Covid (un debutto in WorldSBK molto difficile con Kawasaki, la migrazione nel Sol Levante etc.) Ma ecco che alla fine, la pista parla chiaro: per il titolo è anche lui della partita. Nel 2020 è arrivato 2°.
Simone Saltarelli riesce dove manca altro. Honda dispone di un mezzo particolare: un grande avantreno e grandissimo motore, ma la guidabilità non è pari a quella di Yamaha, Aprilia e Suzuki. In più, il team TCF è una struttura privata che più non si potrebbe. Per sconfiggere gli avversari del 2024, bisogna spremere al massimo anche la componentistica.
Ed è così che faranno tutti. In tutte le prossime gare.