WorldSBK 2024 ad Assen: Trionfi di Spinelli e Razgatlioglu
Weekend ricco di emozioni e colpi di scena ad Assen
Triunfo Sotto la Pioggia: Spinelli Conquista Assen al Debutto nel WorldSBK
Venerdì Nicholas Spinellisale sulla Ducati Panigale V4R del Team Barni in sostituzione di Danilo Petrucci. Sabato piove. La sua partenza è decisa ma abbastanza prudente. Con le slick, Jonathan Rea va largo e Axel Bassani rischia di volare via. Lui trova un varco, si infila e…va davanti.
Va avanti ed allunga. Scappa. Li lascia lì. Mentre gli altri lottano tra loro, cooperando lo sforzo contro le avverse condizioni meteo, lui è avviato alla vittoria. Con quasi 30″ di vantaggio. Ma la pista inizia ad asciugare.
La pista si asciuga e gli avversari gli mangiano secondi. Se con le gomme intermedie andava divinamente, adesso è in difficoltà. Alle sue spalle poi ci sono due brutti clienti: Alvaro Bautista che oggi guida come ai tempi della MotoGP; Toprak Razgatlioglu che ha ancora su l’adrenalina di Catalunya.
Ma quando ormai sembra braccato, ecco che il pilota pro tempore del Team Barni riceve il suo regalo: una bandiera rossa che, di fatto, pone fine alla gara. Ed essendo stati completati i 2/3 di gara, la prima manche finisce qui. Questo vuol dire che Nicholas Spinelli vince all’esordio nel WorldSBK.
Razgatlioglu si impone su Bautista in Gara 2
Dopo una Superpole Race in cui Alvaro Bautista ritrova lo smalto dei tempi migliori, c’è Gara 2. Tutti partono come se fosse l’ultima gara dell’anno. E forse, per alcuni, certe condizioni non si ripeteranno più. Tra i tentativi di Andrea Locatelli e la timida apparizione di Remi Gardner, le costanti sono Alvaro Bautista e Toprak Razgatlioglu. Quei due non mollano: sono l’anima della festa. In alcuni punti del tracciato piove, in altri no. La dolcezza del 4 cilindri a scoppi irregolari Yamaha è una benedizione.
Succede però che, una volta asciugata definitivamente la pista, la situazione sia un’altra. La Ducati di Alvaro Bautista ricomincia a pennellare traiettorie magistrali, come ai tempi migliori. Forte di una stabilità incredibile. Meglio così: davanti c’è Toprak da andare a prendere.
Il turco frena così più forte e più tardi dei suoi avversari da farli sembrare dei semplici amatori, almeno in questo frangente. Eppure in curva porta una grande velocità. Alvaro le prova tutte e, all’inizio dell’ultimo giro, prepara l’uscita sul rettilineo. La grande trazione della sua Ducati gli permette di ritrovare il rivale in staccata. Ma esagera, va lungo ed il turco vince la seconda manche, la terza in sella alla BMW. Adesso inizieranno tutti a guardarli di buon occhio. Ah, allora il turco è veramente in grado di fare tutta questa differenza. E, in vista delle future trattative, anche Andrea Iannone osserverà con interesse questa BMW.