WorldSBK Cremona 2024: Petrucci da sogno con una tripletta storica
Un weekend di grandi emozioni e colpi di scena al WorldSBK di Cremona
Nel fine settimana appena concluso, il WorldSBK 2024 ha corso a Cremona per la prima volta dal 1988. E se la classifica ci parla di un Danilo Petrucci dominatore assoluto, qualche spunto di riflessione viene fuori.
Spazio angusto
Nel costretto tracciato padano, Gara 1 parte all’insegna della calma e dello studio. Dopo pochi giorni di approccio, tra test ufficiali e sessioni di prova, ci sono ancora molti segreti da scoprire. Una volta che Danilo Petrucci guadagna la testa della corsa, Andrea Iannone cerca di stargli attaccato. In una gara di quasi 20 giri, un errore ci può stare.
Ma oggi, Danilo Petrucci ne ha di più. Cresciuto su circuiti più piccoli come Magione o Varano, non si produce in pieghe fotografiche con il gomito a terra. E anziché raddrizzare “a molla” in uscita di curva, entra forte in curva, rallentando meno. Tratto in inganno dal banking di curva 5, Andrea Iannone cade e si ritira.
Può ripetere, per favore?
Danilo Petrucci si ripete tanto in Superpole Race quanto in Gara 2. Nessuna sbavatura, nessun rischio, nessun errore. Nessuno dei suoi avversari riesce ad impensierirlo minimamente. E qui urge un riassunto. Da quando è nato, Petrux ha corso e vinto con tutti i tipi di mezzi: mini-cross, mini-trial, STK 600 e 1000, MotoGP, MotoAmerica, Dakar ed ora anche WorldSBK. Una capacità d’adattamento da far invidia a chiunque.
Non me l’aspettavo
In tutte e 3 le gare, come previsto, emergono gli outsider. Le Honda CBR di Iker Lecuona e Xavi Vierge fanno valere il loro avantreno granitico che gli permette di spigolare a dovere le traiettorie. La trazione in uscita di curva non è ancora al livello dei migliori. Bene l’agilità di Kawasaki che però paga ancora un motore troppo vuoto sotto (stesso problema di Honda che però in alto allunga benissimo).
Sommerse tra le tante Ducati Panigale, non brillano le Yamaha R1. Un motore dolce e corposo ed una ciclistica sincera, ma pochi piloti in grado di performarci. Da segnalare però il discreto rendimento di Bradley Ray. Considerando il privatissimo team MotoXRacing, terminare in Top10 è già un passo avanti.
Cosa vi è successo?
Mancando Toprak Razgatlioglu, si pensava che Andrea Iannone e Nicolò Bulega ne avrebbero approfittato. Il primo di essi cade in Gara 1 e si ritira in Gara 2 per una pedana rotta. Il secondo di essi insorge per tutta la Superpole Race con problemi di motore. In rettilineo sembra andare meno delle altre Ducati e scuote la testa. Al traguardo scoprirà di non avere acqua nel radiatore, con il motore che si sta surriscaldando.
In Gara 2 si accorge di non avere il passo di Petrucci e si mette di buon grado in seconda posizione. Niente errori: sta comunque recuperando su Toprak. Niente miracoli da parte di Alvaro Bautista: lotta in tutte e 3 le manche contro la sua moto e alla fine riesce a conquistare 2 podi su 3. Ma tanto c’è ancora il 2025.