WorldSBK Estoril 2024: Doppietta di BMW con l’inarrestabile Razgatlioglu
Bulega vince la Superpole Race per soli 3 millesimi
Nel fine settimana appena trascorso, il WorldSBK 2024 ha corso sulla pista portoghese di Estoril. Due vittorie nelle manche lunghe per Toprak Razgatlioglu; trionfo in volata per Nicolò Bulega nella Superpole Race.
Tutto come prima?
In prova, Toprak Razgatlioglu si conferma veloce. Ma si sa che il bagnato non è una valida cartina tornasole. In gara, Danilo Petrucci scatta meglio di lui e si porta al comando della corsa. La gloria non dura neppure un giro. Una volta che la BMW n°54 torna davanti, è ben chiaro che per oggi non ci sia nulla da fare. Alle sue spalle però succede il finimondo.
Le Ducati Panigale V4R di Alvaro Bautista e Nicolò Bulega si fanno largo a gomitate. Sul loro cammino incontrano, però, due Yamaha R1: quelle di Andrea Locatelli e Jonathan Rea. Il Cannibale, 6 volte Campione del Mondo, sembra tornato quello dei bei tempi in Kawasaki. E il giro secco lo chiude anche. Manca però di lettura di gara, all’usurarsi della gomma.
Onore delle armi
La foga di dover recuperare tradisce Alvaro Bautista, il quale incappa in una caduta stupida. Sufficiente però a fargli perdere la gara. Chi invece risale la corrente è una Honda CBR 1000RR-R Fireblade guidata da Iker Lecuona. Lo spagnolo è aggressivo, motivato, perentorio. La sua moto pompa, storce, impenna, si scompone, ma lui non molla. Su quel podio non porta solo il suo corpo avvolto dall’abbigliamento tecnico, ma anche il desiderio di riscattarsi. E quando scende, non pesa più nulla.
(C)ostruzionismo
Paradossalmente, la Superpole Race parte con meno trambusto. Eppure, con le coperture morbide adottate, sono tutti più veloci. Razgatlioglu è davanti, ma alle sue spalle Bulega sta rimontando. Millesimo dopo millesimo erode il suo vantaggio. E se le staccate e le inversioni di piega del T1 favoriscono Toprak e la sua BMW, le scorrevoli percorrenze del T4 vengono meglio a Nicolò e alla sua Ducati.
Si inizia l’ultimo giro. Sapendo di non averne nel misto stretto, il ducatista resta alle spalle del rivale guidando pulito senza strafare. E all’uscita dell’ultima curva, raddrizza prima la sua Panigale, sfruttando la scia del rivale, la sua grande trazione e il suo corposo motore. Passerà sul traguardo con soli 3 millesimi di vantaggio. Un distacco da record nella storia del WorldSBK.
Ingresso ad orario
Gara 2 non ha una grande storia in sé. Toprak Razgatlioglu vince in solitaria. Ma alle sue spalle, ancora una volta, succede qualcosa di rilevante. Nicolò Bulega è in 2ª posizione, inseguito da Alvaro Bautista che sta rimontando. Ma il Campione del Mondo in carica non ha la minima intenzione di attaccare il rivale. Essendo quest’ultimo ancora matematicamente in lotta per il titolo mondiale, la casa ha intimato ai due piloti un certo aziendalismo. Un gioco di squadra, suvvia.
Una mossa da grande uomo di squadra, dal momento che un pilota ufficiale corre per un’azienda, della quale deve difendere i colori. Uno spettacolo barbaro, se si considera il significato, l’essenza dello sport: impegnarsi al massimo e misurarsi lealmente contro i propri avversari. Un risultato viziato dal non completo arbitrio da parte dei suoi interpreti.
Costante indipendente
Danilo Petrucci vince il campionato interno dei piloti indipendenti. Cioè, di tutti coloro che non corrono per una casa ma con dei team che si limitano ad avvalersi di tali mezzi. Il suo 2024 è iniziato male, con un infortunio durante un allenamento in Motocross. Un infortunio che avrebbe potuto costringerlo al ritiro.
E invece, ecco qualche podio e soprattutto l’Hat-Trick di Cremona con 3 successi in 3 gare. E il vanto di aver portato sul tetto del Mondo anche lui che con la Ducati vinse il suo primo titolo: quello di Campione Italiano Superstock nel 2011.