WorldSBK Magny-Cours 2024: vincono Van Der Mark e Bulega
Tra la pioggia e il sole, Van Der Mark trionfa in Gara 1, Bulega conquista Gara 2. Bautista cade nella Superpole Race
Si è concluso ieri il weekend del WorldSBK 2024 a Magny-Cours, in Francia. Michael Van Der Mark trionfa nella Gara 1 bagnata, mentre Nicolò Bulega si aggiudica le restanti due manche sull’asciutto.
Pan bagnato
Durante le FP2, Toprak Razgatlioglu cade in una tipica scivolata da ingresso curva, ma con un esito inaspettato: scivolando, il Campione del Mondo del WorldSBK 2021 impatta contro un muretto con il fianco. Portato in ospedale, viene dichiarato unfit per il resto della tappa. Fortunatamente, il suo vantaggio in classifica è tale da consentirgli un fine settimana di pausa.
Si parte per Gara 1 sotto la pioggia. Il detentore della Superpole, Alex Lowes, scatta molto bene. Tuttavia, in questi primi giri incerti, chi solitamente fatica, approfitta delle condizioni per emergere. È il caso di Michael Van Der Mark. La sua BMW, solitamente nervosa, sembra oggi un violino: precisa in ingresso curva e stabile in percorrenza, permettendo all’olandese di uscire dolcemente dalle curve. Gara 1 è sua. Seguono le Ducati di Alvaro Bautista e Danilo Petrucci.
Non si frena
La Superpole Race è una manche breve, che costringe i piloti a prendere più rischi. Partito nelle retrovie, Alvaro Bautista raggiunge la curva Adelaide a quasi 300 km/h. Nella staccata, dove si scala dalla 6ª alla 1ª marcia per rallentare fino ai 50 km/h, manca completamente il punto di frenata. Si appoggia sulla Yamaha R1 di Bradley Ray, per poi finire nella ghiaia. La sua Superpole Race e il suo weekend francese si concludono qui.
Davanti, libero dall’incombenza di Toprak Razgatlioglu, Nicolò Bulega vince la gara con classe. Guida pulita, linee perfette e gestione attenta delle gomme, che finalmente durano fino a fine gara. Il fatto che vinca anche Gara 2 con lo stesso stile ci offre un assaggio della sua indubbia crescita. Sul podio sale nuovamente Danilo Petrucci, in entrambe le manche.
Relitto e castigo
In condizioni di scarsa aderenza, Danilo Petrucci è sempre stato efficace e veloce. Aver corso in gioventù con mezzi ora scadenti, ora diversi di gara in gara, gli ha permesso di sviluppare una grande capacità di adattamento. Inoltre, il suo peso non gli consente di frenare come gli altri (gravando maggiormente sulla ciclistica), né di accelerare in modo moderno, ovvero sfruttando il pick-up in uscita di curva con il busto fuori per raddrizzare la moto.
Su piste scorrevoli e “da pelo” come Assen, Donington e Magny-Cours, il suo svantaggio rispetto agli avversari è minore, soprattutto nei confronti di chi, provenendo dalla MotoGP, pensa di potersi permettere un approccio più rilassato. È il caso di Andrea Iannone che, pur guidando ancora bene, sembra essersi in parte arreso agli eventi e agli avversari.
Le blanche
In Gara 2, che abbiamo già parzialmente raccontato, ci sono ulteriori spunti di riflessione. Garrett Gerloff arriva sul podio, lottando con la stessa grinta che ricordiamo dai tempi della Yamaha R1 (memorabile Gara 2 in Catalunya nel 2020 contro Michael Van Der Mark). Axel Bassani si riaffaccia nelle posizioni dello scorso anno, in sella a una Kawasaki che su questi tracciati si esprime bene.
Da segnalare anche la wildcard Alessandro Delbianco, prossimo al ritorno nel WorldSBK con la Yamaha del team MotoXRacing. Si diverte a lottare contro Andrea Iannone, l’esperto Tito Rabat e una serie di avversari affamati, concludendo il weekend con un doppio 13° posto. Considerando gli assenti, avrebbe sfiorato la zona punti, ma ha comunque dimostrato di guidare bene. Il 2025 si preannuncia interessante.